martedì 9 dicembre 2014

Dieci piccoli respiri


Che non fossi una fan dei New Adult ne avevamo già parlato (qui), però, come avevo detto, non mi sono fermata e ci ho provato di nuovo. E questa volta non sono stata delusa. Perché pur essendo tanti i riferimenti fisici il libro di cui vi parlo oggi è proprio bello. Il libro di cui vi parlo oggi è Dieci piccoli respiri di K.A. Tucker e mi rigira nella testa da quando l'ho finito.

Kacey Clearly ha solo vent’anni quando la sua vita va in pezzi. Un terribile incidente automobilistico le porta via i genitori, il fidanzato e la sua migliore amica. Dopo quattro anni trascorsi a casa degli zii nel Michigan, Kacey decide di fuggire via per sempre. Una notte lei e sua sorella Livie prendono un autobus per Miami e lì, nonostante le difficoltà economiche, possono finalmente ricominciare a progettare una nuova vita. Kacey però non è ancora pronta a lasciarsi alle spalle il passato e stringere nuove amicizie, neppure se a chiederglielo è l’affascinante vicino, Trent Emerson, un enigmatico ragazzo dagli ipnotici occhi blu. Eppure Trent è deciso a far breccia nel suo cuore, e presto Kacey dovrà smettere di chiudersi a riccio e arrendersi al suo amore...
Sì, va bene, lo sappiamo tutti che non è il mio genere ma quando un libro è tra i primi in classifica qualche domanda te la fai, e ti viene naturale provare a leggerlo. Sono contenta di averlo fatto. Sono contenta perché Kacey è un personaggio particolare che non riesci a criticare nemmeno se sai che il suo comportamento fa male a qualcuno. 
Molto spesso leggo storie i cui protagonisti non mi stanno tanto simpatici, anche quando il libro mi piace. Ma qui è diverso. Qui riesci a capire perché lei è così, riesci ad accettarla, a comprenderla e a renderti conto che alla fine ha tutti i motivi per odiare la vita. La cosa bella è che nonostante Kacey la odi, a un certo punto inizia ad amarla. La scrittrice, e quindi la traduttrice, ti trascina dentro la storia con una forza sconcertante e rende impossibile il distacco. Da lei, da loro, da tutto quello che compone il libro. È scritto davvero bene. Bene, bene, bene.
Il tormento di Kacey non ha niente a che vedere con quello classico che si legge a volte.  È un tormento che ha tutto il diritto di esistere e che la porta a fare una scelta che non mi sarei aspettata ma che è la più bella che potesse essere fatta.
Sì, sì, sì. È proprio un bel libro. 

Dato che in questo post non sono stata per niente simpatica e non ho lanciato caramelline di felicità a destra e a manca concludo dicendovi che... vi emmo molto! ^_^

M.

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