venerdì 19 dicembre 2014

Un buffo sorriso

Grafica nuova per questo spaziettino colorato! Ho scelto il rosa, ebbene sì. L'ho scelto perché è un colore che mi piace tantissimo ma che non posso sfoggiare muovendomi per il mondo, così come non posso farmi le trecce con i fiocchettini. Insomma, il rosa è un colore praticamente vietato agli adulti, almeno nell'abbigliamento. Non a caso, quando si tratta di vestiti io sono una di quelle che spazia tra il grigio, il nero e il blu, quindi, a maggior ragione, il rosa non mi appartiene. Ma in questo mondo virtuale tutto è diverso, e siccome non riuscivo a pensare ad altro se non al rosa come colore predominante, ho ceduto e ho riempito tutto con una colata caramellosa. Che il contenitore esterno sembrasse quello di un rivenditore di caramelle lo avevamo già detto, no? Gli ho dato una spintarella in più. 
Io lo adoro! ^_^ Sì, davvero, mi piace tantissimo. Mi fa sorridere che sia così leggero e sdolcinato, soprattutto se penso che per gran parte della mia vita ho ritenuto i colori scuri i più fighi di tutti. La principessa noir che cammina verso una chiesa gotica lasciando cadere il sangue dal bicchiere mi guarda con un'espressione indecifrabile (il suo poster è attaccato alla parete, proprio di fronte all'albero di Natale e dalla postazione computer basta che giri la testa e lo vedo). Sembra volermi dire "Cosa diavolo ci faccio io qui se ti sei fatta un blog degno dei Mini pony?". Non so che risponderle, a parte che ha sempre saputo che non ero una dark. La sala nera non doveva farla cadere in errore.
Beh, se ne farà una ragione. Torno a dire che ha sempre saputo quanto fossi coccolosa, quindi non capisco cosa voglia.

Oggi ho un buffo sorriso sulle labbra che riguarda tutto e niente. Ha sicuramente a che fare con il blog ma non con i regali di Natale (continuo a essere in piena crisi e quelli che faccio non mi convincono per niente) e forse ha a che fare con la serata di ieri sera. Io credo che i linguisti, come tutte le categorie di persone che hanno studiato o studiano per un sacco di tempo qualcosa, abbiamo un modo tutto loro di fare battute.
Beh, ieri sera io e le mie amiche linguiste siamo andate a mangiarci una pizza e abbiamo riso almeno venti minuti, venti, sul serio, tentando di costruire il participio passato di "prudere". Prudere è uno di quei verbi che non ha participio e che quindi manca di tutti i tempi composti (passato prossimo, trapassato prossimo, futuro anteriore, etc.) ma a noi, che sul tavolo avevamo solo Fanta e Coca-cola, giuro, non tornava. Così dal "pruduto" siamo arrivate al "prutto" che, badate bene, dovrebbe essere, nella nostra mente linguisticamente scomposta, la forma arcaica di "pruso". Venti minuti a ridere per questo.
Oggi è tutto il giorno che, indipendentemente dagli impegni e dal lavoro, ci messaggiamo girando intorno a questa follia. 
Probabilmente il buffo sorriso dipende da questo. 
Non lo so. Però è bello avere un sorriso che impera sul proprio viso. Soprattutto se è buffo.

Bene, dopo avervi di nuovo raccontato il niente totale, vi saluto. 


Ah, vi emmo, come sempre! 
M.

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