mercoledì 28 gennaio 2015

Per i fan di Dafne e Alessio

Cari emmelettori,
come state?

Oggi voglio stuzzicare la vostra curiosità. Qualcuno di voi forse si ricorderà che qualche giorno fa avevo detto di avere una sorpresa di San Valentino per voi.
Sì, esatto. Oh, oh!
Il regalo non è un nuovo libro, non ancora, ma sono sicura che per i fan di Dafne e Alessio, di Alessio soprattutto, sarà un dono gradito.
Non vi dico altro. No, no, no.

Ok. Vi dico che dovrebbe accompagnarvi per tutta la settimana di San Valentino, a partire da lunedì 9 fino ad arrivare a sabato 14.
Posso anche dirvi che avevo iniziato a prepararlo in settembre, un mese dopo l'uscita del librino, ma che poi mi sono fermata. Non chiedetemi il motivo. Forse avevo bisogno di prendere le distanze da Dafne e Alessio, forse non pensavo che fosse importante, o più semplicemente, mi sono messa a scrivere altro. 
Qualche settimana fa ci sono incappata per caso e ho deciso di terminarlo per postarlo sul blog perché a suo modo è rilevante. E credo anche emozionante. Spero che vi piacerà. 

Siete curiosi? ^_^
Lo spero taaanto!

M. 

sabato 24 gennaio 2015

Toglietemi tutto, ma non la Tachipirina!

Dopo una lunga ed estenuante settimana riprendo in mano la mia normalità. Causa di scompiglio e costernazione, nonché congestione nasale, è stata l'influenza. L'influenza con la I maiuscola, quella di cui i telegiornali parlano per giorni e giorni a partire da settembre, prevedendo che tra gennaio e febbraio il simpatico virus infilerà a letto una bella porzione di popolazione. Ne ho sempre sentito parlare e non l'ho mai presa, quindi non capivo bene di cosa si trattasse e non mi rendevo conto di cosa fossero "quei dolori" che ti senti dappertutto. Non fino a quando la mia temperatura corporea non è salita a 40.2. Il simpatico virus non solo ha infilato a letto me, ma anche D., quindi ci siamo ritrovati entrambi colpiti dal Mostriciattolo, incapaci di procacciarci del cibo e ovviamente di cucinarcelo. 
Quando finalmente la mia temperatura sembrava essere tornata normale ci si è messa anche la debolezza. Il postino, proprio quel giorno, aveva deciso di comunicarmi che c'era "posta da firmaaareeee!" e io, coraggiosa, ho scelto di lanciarmi per le scale scontrandomi con correnti gelide provenienti da alte montagne (eh?) che riuscivano a entrare da pertugi murali (solitamente chiamati finestre) per firmare un documento (o una bolla imperiale? A questo punto, tanto che ci sono, folleggio in totale libertà). Rientrata in casa mi sono infilata di faccia dentro i giubbotti appesi all'attaccapanni.
- Tutto bene? - ha chiesto D.
- Mi gira la testa -, ho riposto smangiucchiando il mio cappotto. D, vincendo il Mostriciattolo, si è offerto di venirmi in aiuto ma io ho biascicato: - No, no. Io sto qui.- Lui mi ha abbracciata per portarmi a sedere da qualche parte e io, aggrappandomi a tutto quello che potevo a braccia spalancate, ho detto: - Non ce la faccio. Se mi muovo cado. Lasciami qui. -
- Se rimani in questo modo ti faccio una foto -, ha detto lui ridacchiando.
Dovevo essere ridicola, schiacciata contro una parete con addosso un pigiametto assurdo (che aveva visto pure il postino) e le braccia agganciate alle sciarpe. Forse è per questo che sono scoppiata a ridere e che sono riuscita a smettere di sbavare sul mio giubbotto. 
Fedele compagna di avventure, anche se a volte traditrice, è stata Tachipirina. Ho fatto di tutto per resisterle, e posso essere ben fiera quando affermo di aver resistito con 39.8 per quattro ore in attesa che raggiungesse i 40 e farmi salvare.  
Perché traditrice? Perché me l'ha fatta scendere così poco che è come se avessi preso una Zigulì. 

Superato tutto questo però, se vado oltre, vedo anche un piccolo lato positivo. Non è quello di stare una settimana a casa, perché starci così non è per niente simpatico, visto che non è divertente nemmeno guardare la tv perché non segui ciò che vedi. Non è nemmeno Arrow che è finalmente iniziato, perché ero così confusa che (SPOILER!) appena mi sono goduta il bacio che Oliver ha dato a Felicity (credo che D. abbia anche sbuffato, a quel punto, ma non me lo ricordo benissimo).
Il lato positivo è che ho letto un sacco. Questo è stato possibile quando il mio corpo ha smesso di combattere il virus e mi ha lasciata in balia delle onde. Insomma, i primi giorni non potevo nemmeno contare quante dita avessi in una mano, immaginatevi leggere. Ma quando è successo, quando ho smesso di trascinarmi per casa come un calzino rimasto appeso per sbaglio allo stendibiancheria, è subentrata la lettura e da lì mi sono fatta fuori tanti libri.
Devo ancora pensare a quanto mi sono piaciuti, ma se capisco che mi sono piaciuti tanto ve ne parlerò.  

Mmm, mi mancano le Zigulì, saranno vent'anni che non le mangio. 

M. fuori dalla quarantena

venerdì 16 gennaio 2015

Segnalibri

Quanti di voi hanno una passione smodata per i segnalibri?
Io ce l'ho! Ne ho più di cinquanta e cerco di usarne uno diverso per ogni libro. Considerato che leggo una quarantina di libri all'anno potremmo dire che riesco a girarli quasi tutti, ma dato che quest'anno mi sono data agli eBook, devo riconoscere che non riesco a farlo. Allora tento di restringere il campo considerando che 9 bookmarks sono uguali, uno è in pelle e non riesco a usarlo, e due sono troppo grandi per poter essere ritenuti pratici. Diciamo che sono 40, uno più uno meno. 



Ho provato a contare i libri che ho letto nel 2014 e pur convinta di averne lasciato indietro qualcuno, penso di averne letti 39. 21 e-Book. 18 libri cartacei. Troppo pochi per tutti i miei bellissimi segnalibri. Sigh, sob!
Che fare dunque? La risposta potrebbe essere leggere meno libri con l'eBook reader e darmi a quelli vecchio stile. Bella idea ma... non ho più spazio in casa. Già così tento di sfruttare ogni angolino libero rubandolo a D.. Molti li ho anche portati dai miei, invadendo pure i loro spazi. 
Altra possibilità sarebbe quella di leggerne di meno. Due anni fa ci ho provato. No, non è vero. Non ho provato a leggerne di meno, ho solo provato a comprarne di meno. Mi sono riletta alcuni libri e me ne sono fatta prestare una marea. Nel 2014 me ne hanno regalati 7 e in cartaceo ne ho comprati altrettanti. A questo punto i più arguti tra di voi potrebbero fare qualche calcolo e chiedere: ma te ne sei fatti prestare... quanti, quattro? No, me ne sono fatti prestare tanti ma finisce sempre che quelli che mi piacciono me li compro perché non sopporto l'idea di non averli in casa. Se li amo, devono essere miei. Devo averli. Devo poterli toccare e rileggere quando ne ho voglia, devo poter ritrovare il pezzo che mi è piaciuto particolarmente, quello che mi ha fatto piangere, quello che mi ha fatto battere il cuore, quello che mi ha fatto riflettere.
Pensate che da adolescente sottolineavo addirittura le frasi che preferivo. Se ci penso adesso mi vengono i brividi. Oggi considero i libri degli intoccabili e anche solo una piega in una pagina mi fa soffrire, quindi il pennarello rosa non è proprio accettabile, però ai tempi lo facevo. L'Alchimista è praticamente tutto colorato, anche con pennarelli diversi, perché avendolo letto due volte all'anno tra i sedici e i diciassette anni, ho anche deciso di usare più di un colore per non confondere i pensieri che mi martellavano la mente in momenti diversi. L'insostenibile leggerezza dell'essere invece è quasi monocolore, poiché dall'inizio alla fine mi sembrava degno di merito. Per fortuna questo trattamento non è toccato ai classici, forse perché l'idea di sottolineare dei pezzi di storia come Ippolito di Euripide o Cime tempestose mi sembrava troppo, troppo anche per una sottolineatrice folle come me. A vent'anni ho smesso. Purtroppo i primi due di Harry Potter sono rientrati in quella follia colorata ma senza troppi danni. 
A vent'anni ho iniziato a pensare ai libri come una parte importante di me e ho smesso di usare gli scontrini per tenere il segno. Ho scoperto che i segnalibri potevano essere una valida alternativa e tutti i loro colori, le frasi tracciate, le immagini, i disegni, arricchivano la mia lettura con sfumature diverse. È allora che ho iniziato, con calma, a collezionarli. In un primo momento non ci ho fatto veramente caso, ma quando mi sono trasferita e li ho raccolti tutti ho capito che li stavo mettendo da parte e che ognuno di loro era adatto a un libro. Così ho continuato, e continuo ancora oggi, seppur con minor foga.
Sono tutti lì, in due barattolini. Mmm, forse dovrei dire erano in due barattolini, perché quando ho tentato di fotografarli per metterli in questo post ne ho fatto cadere uno - ah! Mitica me! -. Adesso c'è un barattolino rosa e una tazza bianca che non ci si sposa per niente bene. Comunque, questi due contenitori sono stati riempiti di segnalibri che aspettano solo che io scelga quello giusto per la nuova lettura. Perché c'è sempre quello giusto. Devo solo capire qual è. 

E voi? 

M.

mercoledì 14 gennaio 2015

Fb - Il mondo di M.

Questa mattina ero così emozionata che quasi non riuscivo a fare colazione. Quasi. Potrei saltare qualunque pasto del giorno ma la colazione proprio no. Mi sveglio con una fame incredibile e... ma che c'entra adesso?


Il motivo per il quale ero, e sono, così emozionata è forse banale agli occhi dei più, ma non ai miei.
Ho cambiato nome alla pagina Fb del libro. Da oggi, infatti, non sarà più la pagina Fb del libro ma la pagina dell'autrice, cioè M.. Si chiama Il mondo di M.
Non si vede per niente che sono in difficoltà, vero?
 
Oh, come sono emozionata! Sto pensando a cosa scrivere nella pagina per rendere noto questo cambiamento ma non so come farlo. Sono imbarazzata anche all'idea di buttar giù due parole per comunicare che c'è stata una mutazione. Ma come è possibile?
Qualcosa mi inventerò. Spero. 
Comunque, questo delirio mattutino altro non era che la comunicazione ufficiale di tale cambiamento. Con Il mondo di M. sarò più libera di scrivere, postare e condividere cose non strettamente connesse a Dafne, Alessio e i suoi amici (che saranno comunque tra i protagonisti principali, ovviamente!), e soprattutto di parlare di altro. Altri. Altri libri. 
Oh, oh, oh. 

Prima o poi mi calmerò.
Spero tanto che questa iniziativa vi piaccia e che accorrerete sempre più numerosi. 

Vi emmo tanto,
M. 

martedì 13 gennaio 2015

Un libro per tutti i gusti! - Tag

Ho scoperto che i Tag mi piacciono tantissimo, così quando ne trovo qualcuno particolarmente carino mi ci butto a capofitto! Questo l'ho visto su Le parole segrete di Gaia, in origine era su Life is a book.
Io abbinerei tutto alla Nutella ma ci sono altrettanti gusti buoni e meritevoli, quindi ecco le mie combinazioni! :)

Pistacchio - un libro con la copertina verde 
Romanzo storico favoloso. Ambientazione spettacolare.
Bel libro. Verde. :)


Nocciola - una serie molto lunga che vorresti leggere ma che probabilmente non leggerai mai
Normalmente le serie che voglio leggere, le leggo, indipendentemente dalla lunghezza. Tuttavia con Assassin's creed non riesco a decidermi. Ogni volta che me lo trovo davanti in libreria lo sfoglio, ci penso, e poi lo lascio lì. La cosa che mi spaventa è che potrebbe non finire mai. 

Fragola - un libro con una storia d'amore dolcissima
Non riuscivo a trovare una risposta a questa richiesta, fino a quando non mi è venuto in mente...


Vaniglia - il tuo classico preferito
Questa è proprio difficile. Mi piacciono tanti classici e fatico a trovarne uno a cui aggiudicare il primo posto. 
Se ci penso bene, però, uno che ho letto più degli altri c'è. Bello! *_*


Menta - un libro per bambini che ami
Non ho letto molti libri per bambini. Da piccola sì, soprattutto fiabe, ma non me li ricordo. Da grande ne ho letti pochi e la scelta che faccio è dettata da questa mancanza, più che da un'attenta riflessione. Il libro che ho selezionato mi è comunque piaciuto molto, soprattutto questa versione.

Fiordilatte - un libro molto lungo che hai letto in pochissimo tempo 
Il secondo di una bella saga. Un fantasy ben strutturato con personaggi altrettanto strutturati.


Voi che abbinamenti gelatosi fareste?

Mmm, gelato. Quando arriva l'estate?

M.

domenica 4 gennaio 2015

Parlano di... Innamorarsi ai tempi della crisi!

Il maggior numero di copie di Innamorarsi ai tempi della crisi l'ho venduto su Amazon. Era il 29 luglio quando mi sono fatta coraggio e ho dato l'ok affinché la storia di Dafne e Alessio venisse lanciata nel web. Dopo anni e anni a scrivere e a nascondere il fatto che scrivessi, ho dato l'ok. L'ho fatto davvero.
Questo racconto lungo che ha volutamente scelto di essere diverso, che mi ha ordinato di dare spazio alla comunicazione virtuale preferendo i messaggi alle descrizioni, che ha imposto di narrare una storia d'amore lasciando che tutto il resto fosse un contorno appena delineato, è approdato nel web. Amazon, Kobo, Ultimabooks, Bookrepublic, Ibs. In pochi giorni era ovunque. 
Felicità, panico, agitazione, crisi, sorrisi, pianti, timore, recensioni. Un casino tremendo che cercavo di tenere a bada mentre fingevo che non fosse successo niente, mentre tenevo sotto controllo il mondo che avevo originato e che mi faceva stare sveglia la notte.

Quando ho autopubblicato Innamorarsi ai tempi della crisi non avrei mai pensato che sarei finita alla posizione 13 dei bestseller di Amazon in romanzi rosa né che sarei approdata nella top 15 degli autopubblicati di Narcissus per due mesi di seguito:
Non avrei mai pensato che avrei finalmente trovato il coraggio di buttarmi creando addirittura un blog, commentando quello degli altri, interagendo su Fb.

Oggi mi sono prefissata di raccogliere i luoghi in cui si parla o si è parlato di Dafne, Alessio, Flavio, Elena e Nicola. Era giusto. Era giusto per questo spaziettino colorato che è nato nell'emozione della pubblicazione ed era giusto per tutti coloro che ne hanno parlato.

Le recensioni le trovate qui (comprese quelle favolose che mi hanno dato una carica incredibile!):


Qui ne trovate una scoperta per caso:


Per finire, tutti gli spettacolari blog che hanno segnalato la storia del genio mugugnante e del ragazzo troppo bello, troppo intelligente e troppo simpatico:


A questo punto che posso dire? "Grazie" mi sembra così povero. Come può bastare un semplice grazie per tutti quelli che hanno letto il mio librino, ne hanno parlato, lo hanno amato, si sono presi una cotta per Alessio e hanno implorato di avere una piccola Dafne da mettere sul comodino, che si sono emozionati con le paranoie della superintelligentona, hanno maledetto l'attesa del loro primo bacio (non è uno spoiler se parliamo di romanzi rosa, no? :D) e che hanno addirittura chiesto il seguito?
Un grazie sembra niente. Sembra povero povero, eppure ho solo questo. GRAZIE. 
Grazie per aver letto la mia storia. 
Grazie per aver parlato di me e del mio librino.
Grazie per aver condiviso.
Grazie per i complimenti.
Grazie per averci creduto.
Grazie per i "mi piace".
Grazie per il supporto. 
Grazie a chi ha detto che "se torni a casa e hai voglia di leggerlo, significa che è scritto bene. Significa che l'autore ha fatto quello che doveva fare, e lo ha fatto maledettamente bene." 



Grazie. Grazie. Grazie.

Vi emmo tantissimo,
M.

P.s. - Ho pensato di aggiungere via via le segnalazioni e le recensioni quindi non stupitevi se le date non coincidono. :p


venerdì 2 gennaio 2015

Post di apertura

Con le mani intorpidite da questo freddo che a noi mediterranei appare come il possibile principio di una glaciazione - vi ricordo che vivo nella città più fredda della Toscana - ho deciso di scrivere un post di apertura per questo nuovo anno. 
Mi sono chiesta anche cosa avrei detto ma come spesso succede non mi sono data una risposta. Quando ho aperto questo blog non l'ho fatto perché volevo strutturare un sito in cui fosse possibile trovare informazioni che la gente cercava. Sempre il solito genio, nevvero? ;)
Mi spiego meglio. 
Non credo di essere il tipo di persona che può insegnare (ih, ih!) o portare a trovare le risposte che si vuole, a meno che non si tratti delle materie in cui sono più competente ma... non era ciò che volevo.


Non sono un'esperta di editoria, non sono una critica, non me ne intendo molto di editing, non riesco a dare opinioni negative sui libri, non mi sento in grado di parlare di grandi classici. Una volta ho buttato giù un post che voleva spiegare perché in ogni libro esistesse una trama facendo riferimento a Propp e ad altre teorie letterarie, e mi era venuto anche particolarmente bene. Nel senso che spiegavo senza salire sopra una cattedra ed era... buffo, pur esprimendo ciò che voleva esprimere. Ero riuscita a riportare alla mente molte delle cose studiate all'università e avevo dimostrato la mia tesi, secondo la quale esiste sempre una trama, anche se non è sempre così articolata. L'ho cancellato. L'ho fatto perché era pieno di nozioni e io non volevo essere M., la tizia che parlava di letteratura. Non perché non la ami - io la adoro! - ma perché per fare una cosa del genere si devono avere delle serie, serissime competenze, e io non le ho. 
Una volta deciso che non avrei apportato niente di concreto al mondo del web con il mio blog - yuuhuu! - me ne sono fatta una ragione e ho semplicemente pensato di scrivere. Scrivere quello che mi passa per la mente, quello che ho voglia di raccontare a chi ha voglia di leggere - sono stupita io stessa ma sembra che ci sia un bel po' di gente che ha voglia di seguire le astrusità che scrivo (io vi adoooroo!! <3) - e usare questo spazio colorato per raccontare la mia esperienza di lettrice-scrittrice (scrit...che?). Che amo leggere si sa, che amo scrivere ancora di più e allora quale miglior idea di quella di aprire un blog? S. me lo ripetuto per tutta la vita. Diciamo pure che S. riteneva che avrei dovuto sfruttare ogni secondo libero per scrivere senza rimuginare troppo sul fatto che ciò che raccontavo lo facevo leggere a pochissime persone. Dal suo punto di vista, pienamente condivisibile, dovevo scrivere perché mi piaceva farlo, e basta. Quando ho aperto il blog si è detta, o comunque sentita, abbastanza soddisfatta. Sempre secondo il suo punto di vista una che ama scrivere avrebbe dovuto aprire un blog da moooolto più tempo e avrebbe dovuto raccontare quello che voleva raccontare, indipendentemente dall'utilità. 
L'ho fatto.
Nonostante non volessi apportare nessuna miglioria all'umanità (se non quella di far sorridere o passare un po' di tempo, un po' come con Innamorarsi ai tempi della crisi) nonostante non avessi dati concreti da raccontare, nonostante mi vergognassi come una ladra, ho scelto di condividere qualcosa con la gente. Condividere. Come suona bene.
E ho notato che i post più letti, a parte quelli che vedete nella magica colonnina di destra, sono i post in cui racconto me stessa. Racconto le mie figuracce, il mio modo di rapportarmi al web, le mie paure, le mie idee.
Ci sono tanti lit-blog favolosi. Favolosi sul serio. Ci sono quelli che parlano solo di libri, e ne parlano divinamente, ci sono quelli che parlano di scrittura, e lo fanno in maniera impeccabile. Io non potrei fare bene nessuna delle due cose. O magari sì, ma non quanto loro.
Quello che so è che ho creato questo microcosmo colorato, l'ho riempito di rosa per equilibrare il nero che sovrasta un sacco di cose, l'ho composto di parole che non vogliono essere niente di più che parole. Sorrisi che non vogliono essere altro che sorrisi.  
E spero davvero che vi piaccia, perché io lo adoro.

M., la tizia che folleggiava cianciando del niente, vi fa i suoi migliori auguri per un 2015 strepitoso! ^_^