venerdì 20 novembre 2015

Punto di partenza?

Sono in una fase di passaggio delicata. Vengo da un periodo turbolento al lavoro, stressante, sotto vari punti di vista, con una voglia incredibile di scrivere e la minima idea di quale sia il punto di partenza. 


Per mesi ho dovuto rimandare. Volevo scrivere, volevo raccontare, creare quella storia che aveva preso vita nella mia testolina e che non riuscivo a tenere a freno, quella per cui ho buttato giù, pur non volendo, 60 pagine e che ho tenuto a freno costringendomi a prendere tempo. 
Ne avevo bisogno, seriamente. Avevo appena finito di scrivere un romanzo, volevo portare avanti il blog e allo stesso tempo prendere aria, staccare dal lavoro, sognare e liberarmi leggendo qualcosina. Qualcosina, in effetti, ho letto, visto che quest'anno ho messo in saccoccia, tra e-book e cartacei, una cinquantina di libri.
Ehm... per contarli mi sono persa. Il punto a cui volevo arrivare, che poi è anche il punto da cui sono partita, è che mi trovo, di nuovo, tra due fuochi. E ora che sono riuscita a prendere le distanze da entrambi, il romance e il fantascienza, devo scegliere quale dei due riprendere e mi sento persa.
AIUTO.
Entrambi hanno una storia costruita e ben delineata. Non devo pensare a cosa far fare ai personaggi o a dove farli andare perché hanno già una direzione e un senso, hanno già caratteristiche definite e forme note. Ed è proprio questo il problema. Facendo la pausa che tanto desideravo ho perso il pathos nei confronti de La Storiella, cosa non del tutto negativa, e quindi mi ritrovo a dover fare una scelta razionale. Buttarmi sul genere con cui mi sono fatta conoscere (eh, eh) o cambiare totalmente e riniziare da capo?
Non si tratta, ovviamente, solo di una scelta basata sui possibili, o non, lettori, ma anche su di me. I romanzi di fantascienza, perlomeno i miei, sono raccontati in modo completamente diverso dai miei romanzi rosa. Sottolineo miei, perché il romance non prevede, sempre e comunque, ironia. Ci sono tantissimi libri romantici drammatici, e quelli che non lo sono non si accompagnano necessariamente alle risate. I miei, fino a ora, sì. Anche se non vi hanno fatto rovesciare dal ridere, l'idea era quella di raccontare l'amore con tutti i suoi pregi e i suoi difetti e soprattutto con il sorriso sulle labbra. Mio, nella stesura e vostro, spero, nella lettura. 


Il mio fantascienza, no. La storia che alla base è seria, pesante, in tutto e per tutto distopica. Non solo per l'ambientazione ma anche per i sentimenti e i caratteri dei protagonisti. Le descrizioni abbondano, anche se non sono fondamentali, i lati difficili dei personaggi emergono non appena possibile, la serietà fa da padrona. Ma io non so se sono brava con la serietà. Non so se sono brava a raccontare storie così dense. Ed è questo il motivo per cui mi sono fermata e per cui, ancora adesso, sono ferma. 
Adoro la trama. Mi piace il mondo che ho costruito, la realtà in cui viaggiano le persone che ci ho messo. Eppure non so se piacerà agli altri. E a questo punto, dopo le tante cose che ho scritto e che non hanno portato a niente, mi chiedo: è giusto che continui per questa strada?
Forse devo solo trovare un beta reader. Che dite?

M. 

12 commenti:

  1. È giunta l'ora di buttarsi, di sperimentare la novità, ti costi pure qualche lettore (e non è detto, potresti guadagnarne altri); se una storia funziona nella tua testa, vivila senza etichette, senza paura che possa essere troppo diversa dalle precedenti. È la storia che chiama, non siamo noi a cercarla a tutti i costi. Secondo me il tentativo va fatto! :)

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    1. Niente da replicare, hai ragione! Mi devo buttare. :)

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  2. Anche io punterei sulla fantascienza: penso che uno scrittore abbia il diritto di sperimentare e di evolversi. Se poi il romanzo non dovesse piacerti, puoi sempre tornare indietro e riprendere l'altro. :)
    Tuttavia, si tratta di una scelta soggettiva: segui il richiamo!

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    1. Il problema è che mi chiamano tutti e due. Un giorno uno, un giorno l'altro. Uffaaa!

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  3. Se c'è una storia che devi scrivere viene a bussarti alla testa di notte e di giorno, senza darti tregua. Mi sembra che questo romanzo di fantascienza per te sia così. E poi ai fatto venir voglia di leggerlo!

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    1. Faccio venir voglia anche a me, sai? Come se non l'avessi scritto io. Che cosa strana!

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  4. Segui l'istinto, se questa storia di fantascienza ha un così forte richiamo per te, devi scriverla! :-)

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  5. Sono d'accordo con gli altri commentatori, se ti torna in mente e non ti lascia stare, non potrai non scriverla questa storia. Ricorda: siamo solo umili servitori :D

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    1. Come dimenticarlo! :D
      Solo che a spadroneggiare sono due storie completamente diverse... sigh!

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  6. Sono tendenziosa se chiedo a gran voce il distopico? Sì? E non perché non mi piaccia il tuo modo di raccontare l'amore... ha ragione Lisa: umili servitori. ;)

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    1. Mi piace un sacco questo tuo modo non tendenzioso di chiedere il distopico! :)

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