venerdì 16 settembre 2016

Leggere Italiano BT - Presentazione e intervista: "Il serpente di fuoco"

Secondo appuntamento della settimana su Il Mondo di M. con Leggere Italiano BlogTour (cliccate qui per saperne di più!). Armatevi di occhiali - se siete come me e senza i cosi vi appare tutto un po' raddoppiato - preparatevi una bella tazza di caffelatte e/o caffè e/o cappuccino, rimanete lì e... buona lettura!

Il serpente di fuoco
di Sara Bosi e Massimiliano Prandini
Genere: Fantasy
Editore: Delos Digital
Prezzo: € 3,99
Uscita: 24 marzo 2016
Facebook: Le cronache di Murgo il Ramingo

Per mille anni il Popolo del Sole ha vissuto isolato nel deserto rifiutando la violenza del mondo, ma ora la sorgente che ha garantito loro pace e prosperità minaccia di disseccarsi.
Solo un antico rito può salvare Città del Sole. Sono necessari un sacrificio e un assassino: il sangue del primo farà sgorgare l'acqua e la punizione del secondo terrà in vita la sorgente per i prossimi mille anni. Ma per resistere ai tormenti che lo attendono, l'assassino deve essere vestito con la pelle del Serpente di Fuoco, un animale mitico che nessuno a memoria d'uomo ha mai visto. Amber ha quindici anni e non è mai uscita dal palazzo cisterna che fornisce acqua alla città, il suo compito è curare il Giardino dell'Ombra, un orto officinale attraverso cui il Re, suo padre, cura le malattie del popolo. Dammar è un esploratore, passa la maggior parte del tempo a verificare i confini del deserto per sincerarsi che nulla disturbi l'isolamento del Popolo del Sole e coltiva in segreto un'amicizia che va contro le leggi della sua gente. Amber e Dammar non si conoscono, ma il disseccarsi della sorgente li condanna a essere sacrificio e assassino, un destino a cui pare impossibile sfuggire. Ma se nessuno ha mai visto il Serpente di Fuoco, sarà davvero necessario completare il rito per salvare Città del Sole?  



Sara Bosi e Massimiliano Prandini fanno parte del laboratorio di scrittura Xomegap, con cui hanno pubblicato alcune raccolte di racconti e la trilogia fantasy di Finisterra composta da "Le sorgenti del Dumrak", "Il risveglio degli Obliati" (vincitore del Premio Cittadella 2014) e "L'ultimo eroe" (vincitore del Trofeo Cittadella e finalista al Premio Italia 2015). Il "Serpente di Fuoco" è la prima delle" Cronache di Murgo il Ramingo", una serie di romanzi autoconclusivi il cui filo conduttore è il diario in cui Murgo descrive i suoi viaggi e i popoli che vi ha incontrato. 

Ho letto questo libro, che mi è stato gentilmente inviato dagli autori, in mezzo pomeriggio e l'ho trovato davvero molto interessante. Scritto egregiamente, con un ritmo né troppo veloce né troppo lento che stimola la curiosità e una storia innovativa e intrigante che spinge ad andare avanti, a scoprire come finirà. La narrazione è affidata a due personaggi, un uomo e una ragazza, ma i due punti di vista vengono intervallati da Le cronache di Murgo, grazie al quale abbiamo la possibilità di scoprire la città in cui abitano i due personaggi, e a un terzo tipo di narrazione, raccontato al presente, i cui i due eroi sono insieme. Il finale mi ha lasciato senza parole. Ho continuato a trascinare il dito sul Kindle nella speranza che da qualche parte ci fosse un seguito.  
Capirete che sono molto felice di avere la possibilità di intervistare gli autori di questa storia.
 
1) Sara e Massimiliano, è un vero piacere avervi come ospiti. Ho letto con molto interesse il vostro libro e sono stata colpita da tantissimi aspetti diversi. L’ambientazione, i personaggi, l’idea di base. Proprio da qui vorrei partire. Com’è nato Il Serpente di fuoco?
MAX: Il Serpente di Fuoco così come voi potete leggerlo è nato poco alla volta. Prima di diventare un libro della serie di Murgo era composto da alcuni stralci di racconto che parlavano solo di una città in un generico deserto, di una fonte e di un rito che coinvolgeva due persone. Ed era raccontato solo dal punto di vista di Amber.
SARA: Quando poi abbiamo pensato di scrivere la storia come un romanzo a quattro mani, decidemmo di ristrutturarla assegnando un personaggio a testa da sviluppare con pari ruolo da protagonista: Max attraverso la voce di Amber avrebbe raccontato il Palazzo con tutti i suoi segreti, io attraverso quella di Dammar, avrei parlato della Città, del popolo e del deserto.

2) Vorrei evitare spoiler di qualunque tipo ma non è possibile fingere che il finale non sia incredibilmente… inatteso. Come mai avete deciso di cambiare così tanto le carte in tavola?
MAX: il finale è una delle cose che è nata per prima: è inatteso, certo, ma in realtà dopo averlo letto dovrebbe apparire anche logico, date le premesse generali del romanzo. Da un certo punto di vista Il Serpente di Fuoco è una tragedia. Il lettore dovrebbe apprezzare sia Amber che Dammar, sia Herkimer che Jasper: sono tutti personaggi positivi anche se stanno su lati diversi della barricata. Siamo abituati all’idea che in situazioni come queste si trovi una risoluzione che è buona per tutti: ci rassicura l’idea che l’interesse del singolo e l’interesse della collettività siano sempre riconciliabili, possiamo accettare un finale duro solo se è una giustizia superiore a imporcelo. Il finale del nostro libro sovverte quest’idea ed è per questo che lascia così senza fiato. L’intenzione era quella di colpire il lettore con forza e dalla prime reazioni dei lettori pare che ci siamo riusciti.

3) Il serpente di fuoco fa parte di una serie di storie raccontate dall’avventuriero Murgo. Quanti luoghi ha visitato? Quanti altri romanzi avete in progetto a riguardo?
SARA: Nel nostro imaginario Murgo ha visitato la maggior parte di questa “Terra alternativa” e non ci poniamo limiti a quali e quanti luoghi gli faremo descrivere. Per ora abbiamo in cantiere il secondo romanzo e qualche idea per il terzo, poi si vedrà. Nel secondo romanzo Murgo avrà un ruolo un po’ più attivo rispetto al primo e chissà, questo potrebbe portarci prima o poi a scrivere una storia di cui sarà lui il vero e proprio “protagonista”.

4) Il vostro libro è un fantasy di tutto rispetto. Come vivete il fatto che questo genere in Italia non riscontri il successo che ha in altri paesi? Pensate che ci sia un sistema per invogliare i lettori italiani ad appassionarsi?
MAX: non direi che in Italia il fantasy non abbia successo, anche se di certo ha un pubblico più ristretto per esempio rispetto ai gialli. Ci sono diversi scrittori, alcuni dei quali anche italiani, che di libri ne vendono parecchi. Il problema è che ci sono fin troppi libri da leggere per dedicare a tutti l’attenzione che meritano! 
SARA: Io credo che il genere fantasy sia talmente vasto e sfaccettato da poter piacere a qualsiasi lettore amante delle belle storie. Il Serpente di Fuoco per esempio è sì, un fantasy, ma ben lontano dai cliché che quell’etichetta riporta alla mente della maggior parte delle persone. Ecco, forse meno etichette e più belle storie potrebbero essere una buona cura in generale per l’editoria italiana.

5) Com’è scrivere un romanzo a 4 mani?
MAX: Facilissimo, dato che il nostro romanzo precedente era una saga di milleduecento pagine scritta a 10 mani…
SARA: Confermo! Abituati come eravamo a scrivere storie in cinque, farlo solo in due di certo ci è sembrato più semplice. Resta comunque vero che occorre un buon affiatamento, una visione comune molto precisa del risultato che si vuole raggiungere e ovviamente fiducia e stima nel talento e nelle capacità dell’altro.

6) Vi va di parlarci degli altri lavori, romanzi e racconti, che avete già scritto e pubblicato?
MAX: Facciamo entrambi parte del laboratorio di scrittura Xomegap: siamo in cinque e abbiamo pubblicato insieme due raccolte di racconti (“Diciotto racconti di sogni e d’ombra” e “Mutazioni”) e specialmente la saga di Finisterra, uscita in tre libri per le Edizioni Domino, che sta per essere ripubblicata da Damster con il primo libro completamente riscritto. Per conto mio ho pubblicato una raccolta di racconti horror che si intitola “Bestiario stravagante” e diversi racconti in varie antologie e riviste, l’ultimo si chiama “L’ombra dei migratori” che è sempre un horror pubblicato sulla rivista “Insolito e fantastico” e farà parte di una nuova antologia personale.
SARA: Oltre a Il Serpente di Fuoco e alle opere comuni al Laboratorio Xomegap anche io ho pubblicato diversi racconti in varie antologie. L’ultimo è “L’isola senza sorelle”, un racconto che parla di femminicidio, contenuto nell’antologia “Rosa Sangue” pubblicata da Altrimedia Edizioni nata da un progetto di Donato Altomare e Loredana Pietrafesa nel contesto della World SF Italia. Attualmente con Xomegap abbiamo un nuovo romanzo pronto e in cerca di editore, che questa volta ci ha visti alle prese con un’altra delle mille sfumature del fantastico, la fantascienza. 

7) Da quanto tempo scrivete? Come è nata questa passione? 
MAX: Ho finito il mio primo romanzo a undici anni. Era scritto a mano su un quaderno a righe di quelli con la copertina rigida nera e gli angoli e il dorso rosso. Grafia illeggibile e contenuto tremendo, però in qualche modo sono stato un precursore: era una specie di fanfiction del film “Un lupo mannaro americano a Londra”. Riguardo al come, credo che sia nata dal fascino che esercitava su di me il mobile pieno di dattiloscritti di un nostro amico di famiglia.  
SARA: Per me nasce tutto dalla lettura. Ho sempre scritto, diari, racconti, pagine sparse e persino qualche pessima poesia, ma l’ispirazione del romanzo è arrivata quando, nella mia cameretta di adolescente, girando l’ultima pagina di un libro che mi aveva particolarmente coinvolto, ho pensato fra me e me “È questo che voglio fare. Anche io voglio far emozionare le persone in questo modo.”    

8) Che lettori siete? Quali sono i vostri scrittori o generi preferiti?
MAX: io sono un lettore onnivoro e ondivago, per cui direi che principalmente dipende dai periodi. Di certo preferisco la letteratura “di genere” a quella mainstream. Ho letto parecchio fantasy, e diverso orrore, ma di recente ho letto più fantascienza. In generale non sono uno che legge l’opera omnia di un autore, dopo un po’ mi stanco: fanno parziale eccezione George Martin ed Eraldo Baldini. A parte questo leggo anche molti saggi, specialmente scientifici.   
SARA: Io sono una lettrice curiosa, non mi faccio intimorire dal numero di pagine (anche se in questo periodo prediligo i libri autoconclusivi più che le lunghissime saghe) né influenzare da etichette di genere. Mi piacciono le belle storie e amo gli autori capaci di creare protagonisti e personaggi coinvolgenti e appassionanti che “escano dalla pagina”. Fra i migliori, a mio parere, in questa difficile arte, posso citare George Martin e Diana Gabaldon (a proposito di saghe infinite…;P)

Grazie mille per l’intervista ragazzi, è stato un vero piacere avervi come ospiti. Complimenti per il vostro lavoro e in bocca al lupo per tutto! 

Ora, se il libro e le risposte degli autori vi hanno incuriosito non vi rimane che partecipare al giveaway. Come? Facile! Basta compilare il modulo qui sotto oppure quello che comparirà nella tappa della recensione di Valentina su Universi Incantati!
 
Le regole sono semplici: 
- Seguire i blog che ospitano le tappe del libro
- Seguire la pagina Facebook degli autori
- Commentare tutti i post che riguardano il libro Il serpente di fuoco 
- Lasciare l'indirizzo e-mail in modo da potervi contattare in caso di vincita 

Per avere punti extra potete:
- Seguire tutti i blog che partecipano all'iniziativa (+10 punti) - la lista la trovate qui -  
- Commentare un altro post a scelta dell'iniziativa (li trovate nell'evento facebook) +1 punto 
- Condividere su un social a scelta (+1)

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M. 

10 commenti:

  1. Bellissima intervista! Avevo già sentito parlare di questo libro anche se non mi è ancora capitato di leggerlo. La trama mi incuriosisce moltissimo e l'ho già inserito nella mia wish list (:

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    1. Grazie Angelica! :)
      La storia è davvero intrigante, te lo consiglio!

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  2. Bellissima intervista complimenti! Ho sentito parlare di questo libro e la tua recensione ha acceso in me la curiosità di leggerlo!

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    1. Grazie mille Angela! :)
      È una bella lettura, spero che ti piaccia!

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  3. Ti stai specializzando in interviste cara Monica. Il fantasy non mi attira lo sai, però è una bella intervista (hanno scritto un romanzo a 10 mani!!!) wow

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    1. Sì, mi diverto un sacco! ;)
      Non so davvero come siano riusciti a scrivere un romanzo a dieci mani…

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  4. Non conoscevo questo libro, ma la trama mi ha letteralmente affascinata *-*
    Per quanto riguarda l'intervista, l'ho trovato molto bella e molto interessante e scoprire le idee alla base del libro/dietro al libro non ha fatto che accrescere la mia curiosità!
    Partecipo molto volentieri la Giveaway ^^

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    1. Grazie Dory! :)
      Anche per me scoprire i retroscena è stato molto interessante. È un libro che si legge benissimo e che alla fine lascia senza parole. ;)

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  5. Ottime domande, Monica! E ottime risposte! Ero curiosa anch'io di conoscere qualche aneddoto sulla costruzione della storia e sul finale che ha lasciato senza parole anche me! Ma è vero, a conti fatti sono tornata a leggere alcuni passi ed è perfettamente in linea con tutto quello che si era scritto prima, solo che... il lettore vede solo a metà ;) Davvero soprendente, e come ho scritto nella mia recensione: geniale! Mi è piaciuto davvero molto.

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    1. Grazie mille! :)
      Anche a me è piaciuto tanto, è davvero un bel libro!

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